Si premette che questo decreto doveva durare fino al 3 aprile ma l’11 marzo il Presidente Conte ha annunciato ulteriori restrizione alle attività e il 12 marzo la Regione Campania sullo ha emesso l’ordinanza 13 con norme valide sull’intero territorio campano .
Ecco le disposizioni in vigore dal 12 al 25 marzo

ATTIVITÀ COMMERCIALI
Ristoranti e bar sono aperti anche la sera? Ecco le disposizioni in vigore dal 12 al 25 marzo
È consentita l’apertura di bar o ristoranti solo dalle 6 alle 18, a patto che il gestore garantisca il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro. Prevista la sospensione dell’attività in caso di violazione delle indicazioni.

Quali sono le regole per tenere aperte altre attività commerciali? Ecco le disposizioni in vigore dal 12 al 25 marzo

Attività commerciali diverse da ristoranti e bar possono restare aperte, a condizione che il gestore preveda accessi contingentati o idonei ad evitare assembramenti di persone e in grado di garantire la distanza di almeno un metro fra le persone. Prevista la sospensione dell’attività in caso di violazione delle regole.

Stop coiffeur in Campania. Chiusura con decorrenza immediata per barbieri e centri estetici. Ecco le disposizioni in vigore dal 12 al 25 marzo

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, con propria ordinanza “visto il Dpcm 9 marzo 2020, recante Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020 n.6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID 19 – ha disposto con decorrenza immediata e fino al 3 aprile 2020, la chiusura degli esercizi pubblici di barbiere, parrucchiere, centri estetici”.

Nei festivi e prefestivi sono aperti i centri commerciali e mercati rionali? Ecco le disposizioni in vigore dal 12 al 25 marzo
No. Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita e gli esercizi commerciali presenti nei centri commerciali e nei mercati rionali. Nei giorni feriali il gestore deve garantire il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Prevista la sospensione dell’attività in caso di violazione delle regole. Le strutture che non consentono di rispettare la distanza di un metro fra le persone devono restare chiuse.

Farmacie, parafarmacie e negozi alimentari restano aperti? Ecco le disposizioni in vigore dal 12 al 25 marzo
Sì, la chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e negozi di generi alimentari. Il gestore è tenuto a garantire la distanza di un metro fra le persone. Prevista la sospensione dell’attività in caso di violazione delle regole.

LAVORO
Posso andare al lavoro?
Sì, il decreto riconosce questa possibilità in caso di comprovate esigenze lavorative. Il datore di lavoro può concedere lo smart working o promuovere la fruizione di congedi e ferie.

Medici e infermieri possono prendere le ferie?
Sono sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico e del personale le cui attività sono necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi regionali.

È possibile avere le ferie in questo periodo?
I datori di lavoro pubblici e privati devono promuovere la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti di periodi di congedo e di ferie.

Come si possono svolgere le riunioni?
Le riunioni possono svolgersi – in tutti i casi possibili – in collegamento da remoto, in particolare nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, nei servizi di pubblica utilità, nei coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza coronavirus. Negli altri casi va comunque garantita la distanza di un metro di sicurezza interpersonale, evitando assembramenti.

MERCI
Le merci possono transitare nei vari territori?
Una nota della Farnesina sui frontalieri, chiarisce che le merci possono entrare e uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.

SPOSTAMENTI
Posso spostarmi dal mio comune? Solo in tre casi specifici
C’è un sistema di mobilità ridotta: bisogna evitare ogni spostamento in entrata e in uscita dai comuni di residenza, a meno che non siano motivati da:
● comprovate esigenze lavorative
● situazioni di necessità (se nella tua zona sono chiusi esercizi che vendono generi di prima necessità)
● spostamenti per motivi di salute

Questo significa che ci si può recare al lavoro se il datore di lavoro non ha attivato lo smart working o misure di congedo o ferie. Si può andare a fare una visita o un controllo medico, se non è stata disdetta dalla struttura sanitaria. È consentito il rientro nel proprio domicilio, nella propria abitazione, nella propria residenza.

Per spostarsi nell’Italia blindata per l’emergenza Coronavirus, è necessaria una autocertificazione che comprovi i motivi dello spostamento.

«L’autocertificazione – ha spiegato il premier Giuseppe Conte – è una modalità accolta ormai in generale nel nostro ordinamento giuridico: è possibile se richiesti di giustificare lo spostamento, motivare la ragione. Le dichiarazioni devono essere veritiere. Se ci fosse una dichiarazione non veridica ci si espone a un altro reato che si aggiunge allo spostamento non giustificato. In più c’è la falsa certificazione».

Ecco l’autocertificazione per gli spostamenti.

Scarica nuovo modulo editabile aggiornato al 26 marzo 2020 (pdf  -340 kb)

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